Performance: "Per sempre e Toujours"

Venere Bugiarda
Nove sfere di alabastro, su cui sono state scolpite le lettere che formano la parola per sempre, da oggi vivono nel giardino di Casa Nembrini disposte secondo l’orbita di Venere attorno al sole, una sfera in vetro-resina rifinita in oro, che abita lo stagno e che come tutte le stelle riflette luce.
"Può una pietra esistere per sempre?
Può resistere alla mia finitudine?
Si chiede Nina."
Gravità, peso, tempo, tempo-infinito analizzato attraverso la pietra che si rifà all’Eterno che noi non possiamo conoscere. È un’opera che va oltre, si proietta nell’infinito, nel cosmo, rimanendo però fortemente radicata nei problemi contemporanei: il cambiamento climatico, la disattenzione politica e sociale al riguardo, favorendo un temporaneo spaiamento quanto un leggero senso di vertigine. Il fruitore, per scoprire l’opera, è obbligato a compiere lo stesso giro di Venere quasi come se l’artista ci chiedesse una riflessione che ha bisogno di prendersi del tempo.
“Per sempre” – racconta l’artista – “è una promessa che Venere fa al Sole, come se lei dicesse “ti girerò intorno per sempre”. Venere è bugiarda perché il Sole tra miliardi di anni, o forse molto prima, sarà talmente enorme e caldo che si mangerà i pianeti dentro la sua orbita”.
Del resto Venere ama il sole e continua a girargli intorno, incredula di quello che accadrà.
La presentazione di Venere Bugiarda è accompagnata da un’azione poetica. Nina Carini, lasciatasi suggestionare dalla relazione tra questi due astri, scrive il suo primo poemetto intitolato Per sempre e Toujours dove Venere e il Sole dialogano sulla questione del tempo. Versi che fluttuano nella pagina, sembrano frammenti di un dialogo amoroso, il tema erotico è percepibile - c’è una moltitudine dietro, un brulichio che i bianchi - gli spazi aperti - non fanno che accentuare.
Il testo sarà presto edito in forma di libro d’artista.

Casa Nembrini, nel cuore della Val Cavallina, è una vecchia filanda che, in completo stato di abbandono, è stata riportata al suo originale splendore grazie alla passione e alla visione di Enzo Nembrini. Imprenditore edile e collezionista, classe 1974, ha creato un luogo in cui architettura, design e arte dialogano come un unico organismo e dove tutto è curato nei minimi particolari. A partire dalla scelta dei materiali, fondamentali nella professione di costruttore, altrettanto importanti nella scelta delle opere d’arte. Come ama ripetere Enzo infatti, “la scelta dei materiali è il primo passo verso qualcosa di buono anche perché ti permette di “toccare con mano” l’oggetto e farne esperienza tattile”. Una collezione, quella di Enzo, in divenire che potremmo definire “cross-category”, caratterizzata da interventi site specific ispirati dal luogo in cui verranno vissuti, come Venere Bugiarda, creata dall’artista Nina Carini (Palermo, 1984).
Apprezzare l’arte oltre l’oggetto è parte integrante del processo creativo immaginato da Enzo Nembrini e che per questo ha concepito OFFICINA32. Questo nome - che ricorda un laboratorio artigiano da un lato e l’età del fondatore all’inizio della sua carriera dall’altro - è un luogo, non luogo, di dialogo tra collezione, creazione, arte, architettura e design. Un labirinto fatto di idee, ispirazioni, dove vivere, creare, progettare e realizzare liberamente. Una connessione che va oltre le pareti e contamina tutto: un edificio, la facciata, il soffitto, il pavimento, gli arredi, i designer e gli artisti, come un’enorme installazione progettata per far respirare e vivere la creatività di ogni individuo. Da poco inaugurato, questo cantiere sperimentale, caratterizzato da un’accuratissima ricerca internazionale, curata dall’ideatore di OFFICINA32, avvalendosi di fidati e preziosi collaboratori, vuole diventare un punto di riferimento per una nuova generazione di architetti, artisti, designer.